Esistono 2 generi nelle Droseraceae, la Drosera e la Dionaea quest’ultima ha un’unica specie la Dionaea Muscipula. La prima pianta carnivora ad attirare l’attenzione degli scienziati, per le sue caratteristiche trappole attive, fu la Dionaea Muscipula. Allo stato naturale la Dionaea Muscipula si trova in un’area molto ristretta della Carolina del Sud, nella savana acquitrinosa. Il terreno su cui si sviluppa è prevalentemente costituito da Torba nella parte più superficiale, mista a sabbia o a terra nella parte più profonda. Le foglie sono disposte a rosetta e nascono da un corto rizoma centrale ricoperto alla base da piccioli. Le foglie possono essere da 4 a 8, ogni una è costituita da uno stelo cuneiforme che può misurare da 2 a 6 cm. di lunghezza, piatto e stretto alla base, verso l’estremità può raggiungere la larghezza di 2 cm. o più. Il picciolo è corto se la luminosità è elevata, tende ad allungarsi e ad assumere una posizione eretta, quando c’è poca luce.
Il picciolo termina con una trappola, costituita da due lobi fogliari. I due lobi della trappola, sono verdi quando c’è poca luce e tendono a diventare più rossicci con una esposizione alla luce intensa.
I due lobi della trappola hanno un sottile bordo verde fornito di cellule di secrezione del nettare, che serve per attirare gli insetti. I due lobi sono bordati da 15-20 denti lunghi e appuntiti, la cui disposizione, al momento della chiusura della trappola, impedisce all’insetto di fuggire. Su ogni pagina superiore dei lobi ci sono tre ciglia sensibili disposte a triangolo, circondate da ghiandole digestive, spesso pigmentate di rosso.
Nell’insieme la pianta in età matura può misurare fino a 15 cm. di diametro e produce un’infiorescenza alta da 10 a 35 cm. Può vivere per oltre 20 anni.
La strategia evolutiva della Dionaea per sopravvivere ad un suolo povero di sostanze nutritive, è stata quella di evolvere una trappola che le permettesse la cattura di insetti, da cui trarre i nutrienti indispensabili alla vita ed in particolare l’azoto. La trappola della Dionaea è la più spettacolare tra le trappole delle piante carnivore. Innanzitutto è una trappola attiva, cioè che si muove. Il dispositivo funziona come una tagliola, grazie ai peli sensibili che comandano la chiusura della trappola: qualora l’insetto, attratto dalla sostanza zuccherina emessa dalle apposite ghiandole, urtasse almeno 2 volte, uno o più peli sensoriali, scatterebbe la trappola.
La dimensione delle trappole può variare da pianta a pianta, e addirittura nella stessa pianta in dipendenza dell’età e dell’approssimarsi dell’inverno-letargo. Normalmente in un ciclo naturale, la pianta emette nuove trappole di forma più grande in estate con le alte temperature, un’intensa luminosità e un alto tasso di umidità, mentre in autunno, le nuove trappole sono più piccole.
La taglia degli insetti predati dipende dalla misura della trappola. Gli insetti svolgono una funzione fondamentale anche nella fecondazione dei fiori della Dionaea, che solo così dopo la fioritura può produrre in 6-8 settimane un frutto che rilascia dei semi molto piccoli di colore nero.
ACQUA: bagnare solo ed esclusivamente con acqua piovana o acqua distillata o depurata per osmosi inversa. Non usare acqua che contenga Sali minerali o proveniente da filtri leggeri. La pianta non dovrebbe mai essere bagnata direttamente, ma irrigata dal basso ponendo un piattino con un cm. di acqua sotto il vaso forato. Le radici non devono mai essere asciutte.
TEMPERATURE: durante l’estate richiede una temperatura massima di 26° C. Durante l’inverno le temperature si possono abbassare notevolmente, anzi l’ideale sarebbe di darle un tempo di riposo, come avviene in natura, non superando mai i 4° C. infatti la Dionaea va naturalmente in letargo in inverno: le sue foglie diventano progressivamente tutte nere e sembrano marce e rinsecchite, ma in primavera, al risveglio, spunterà la nuova vegetazione.
LUCE: necessitano di una luce molto intensa, e possono essere esposte anche in pieno sole, a meno che il clima sia eccessivamente caldo, e quindi sarebbe bene evitare il sole cocente.
FERTILIZZANTE: è vivamente sconsigliato concimare le piante insettivore e la Dionaea in particolare, poiché esse si procacciano da sole il loro fabbisogno nutrizionale. Inoltre la pianta sopravvive benissimo senza catturare insetti, per lunghissimi periodi, se le condizioni ambientali lo consentono.